Luglio ha regalato qualche boccata d’ossigeno, e a inizio agosto si stavano facendo i conti con il forte calo di turisti da Europa e resto del mondo. Poi, dopo Ferragosto, un nuovo segno meno per quanto riguarda le agenzie di viaggio, e Cagliari non fa eccezione: “Colpa di chi ci ha fatto passare per untori”, dice più di un titolare di agenzia. Chiaro il riferimento al “caos” dei contagi avvenuto nel nord dell’Isola, tra locali chiusi e decine di persone finite in isolamento domiciliare. E con un’eco mediatica che ha varcato i confini del Tirreno e la “sensazione” che la Sardegna sia diventata da terra Covid Free a terra di contagio. È una fine agosto amara per chi vende pacchetti vacanze e soggiorni in seconde case e hotel. E le previsioni su settembre, a pochi giorni dall’inizio del nono mese dell’anno, non sono rosee.
Franco Turco, da 35 anni, è agente di viaggio e tour operator a Quartu Sant’Elena: “Da una settimana non affitto una casa nè vendiamo una vacanza in Sardegna. La realtà è che l’Isola rimane una delle regioni con meno contagi” e sarebbe tutta colpa “di titoli di giornali e battute di leader nazionali”. Turco spiega che “il mercato ha retto, a luglio, grazie ai sardi, ai milanesi e ai romani. Da subito dopo Ferragosto siamo passati da una media di dieci richieste di informazioni al giorno a zero. La gente è bloccata dalla paura, anche i sardi. Ci hanno fatto passare come untori dell’Italia, ma da noi non c’è nessuna epidemia fuori controllo. Vendo pacchetti vacanza per case al mare, villaggi turistici e piccoli agriturismi, sia per i sardi sia per chi arriva da fuori. Anche gli stessi sardi, adesso, hanno una paura umanamente comprensibile ma che viene anche sparsa con certi commenti pubblici, danneggiando chi lavora”.Mauro Doro, 42 anni, titolare di un’agenzia di viaggio nel rione cagliaritano di San Benedetto, è netto: “Estate disastrosa e ora i sardi hanno paura di viaggiare nella loro Isola. Hanno rallentato anche le pochissime richieste che si sono state, la gente ha timori anche per certi articoli fatti. Non abbiamo mai avuto un contagio tale da spaventarci, ci sono sardi che hanno paura di partire sia in Sardegna o in Italia e Europa. Sa parte nostra c’è il timore di dover gestire ulteriori cancellazioni. A Cagliari i casi sono limitati ma in aumento, non c’è stato un controllo nei porti e negli aeroporti. Noi facciamo tutto per i clienti, anche la richiesta di autorizzazione per la Regione, è obbligatoria ma di fatto non viene chiesta ai controlli. È inutile puntare un termometro, servono più controlli”.










