Ha visitato, subito dopo l’arrivo in ambulanza in codice azzurro, Mirko Porcu, per il classico triage, poi l’attesa però si è trasformata in un inferno. Finito con due feriti e un arrestato. Uno dei due feriti ha 27 anni ed è l’infermiere che al Santissima Trinità ha rimediato prima minacce e poi pugni, “uno soprattutto, poco vicino al fianco”, che gli sono costati qualche giorno di cure per lesioni al torace. “Niente nome, per favore”. Il motivo è capibile, ed è la paura. Anche perchè l’infermiere, nel dedalo di padiglioni di Is Mirrionis, ci lavora da appena due anni. E, purtroppo, ne ha già viste di cotte e di crude: “Qui lavoriamo ogni giorno tra insulti e minacce, non mancano mai”. Ed è facile intuire da chi arrivino: “Dai parenti dei pazienti, di tutte le età, anche anziani, e da chi è ricoverato, per le lunghe attese”. Il vero attuale cancro della sanità sarda, le lunghe attese, quelle che fanno aumentare l’ansia tra chi ha questo o quel male e i propri cari. Tornando all’aggressione: “Il paziente stava insultando pesantemente una guardia nel piazzale, allora mi sono avvicinato per cercare di calmarlo”. E, da bravo infermiere, ha puntato sulla dialettica: “Gli ho detto che tutto sarebbe andato bene. Lui, però, ha scansato con un colpo un mio collega, per fortuna senza fargli nulla, e mi ha dato un pugno quasi all’altezza del fianco. Mi sono seduto per terra, dolorante”, racconta l’infermiere. Il padre del 24enne è arrivato poco dopo: “Nemmeno lui è riuscito a tenerlo o a tranquillizzarlo”. La chiamata al 112 ha rappresentato, in quel frangente, l’unica salvezza. I carabinieri sono arrivati e l’aggressore è finito in manette.
A violenza conclusa, resta comunque l’amarezza: “Quando gli ho fatto le classiche domande che si fanno al triage, era abbastanza lucido e non mi ha fatto preoccupare”. È emerso che Mirko Porcu avesse esagerato con gli alcolici, da lì il viaggio in ambulanza sino al pronto soccorso: “Qui serve più sicurezza, magari una pattuglia, un paio di agenti fissi”, confida il ventisettenne, pronto a tornare nella trincea del Santissima Trinità da lunedì prossimo. “Qui, se non cambia nulla, potrebbe anche capitare qualcosa di peggio di un’aggressione con pugni. E servono più rinforzi nella sanità”.









