A darne notizia è l’ambientalista Valerio Piga che spiega: “Nel rudere dello stadio Sant’Elia si trova una colonia felina regolarmente censita che comprende un centinaio di gatti. Alcuni volontari si occupano di gestirla con mille difficoltà, sopratutto dovute allo scarso interesse del Comune che di fatto l’ha abbandonata. I volontari vorrebbero entrare giornalmente ma questo gli viene negato se non, soltanto per poche ore solo due giorni alla settimana. I gatti hanno bisogno di cure giornaliere e le femmine di essere sterilizzate. Purtroppo alcuni gatti muoiono o vengono investiti dalle auto che attraversano la zona. Il mio augurio che si trovi una zona adatta ad accogliere i mici o si crei un oasi felina che si adatti alle esigenze sia dei volontari che dei poveri animaletti, visto anche, che nei prossimi mesi inizieranno i lavori del nuovo stadio”.
Una “vergognosa realtà cittadina – specifica uno dei volontari Giustino Claudetti – in cui i volontari non vengono aiutati nella gestione di una colonia felina regolarmente censita, una colonia che fra adulti e cuccioli comprende un centinaio di gatti sparsi nello Stadio e in parte anche all’Unipol Domus.
Va ricordato che i randagi hanno una legge che li tutela:la legge 281 del 1991,per cui i gatti liberi non sono più “randagi”, ma si possono definire come i “gatti del Sindaco”.
E intanto, malgrado i nostri sforzi per garantire condizioni dignitose a queste povere creature,i gatti più fragili e gran parte dei cuccioli muoiono in modo atroce.
Devono darci la possibilità di fare quello che l’amministrazione comunale dovrebbe fare per legge, consentendoci di entrare quotidianamente per completare le catture finalizzate alle sterilizzazioni, per cibare i mici in modo adeguato e continuativo e per garantire le eventuali cure sanitarie. In attesa, come suol dirsi, che esista un giudice a Berlino, che inchiodi questa amministrazione alle sue responsabilità”.












