Una roulette russa, una sfida continua al destino. Via Puglia a Cagliari, la strada dove è stata investita suor Giuseppina Derudas, morta dopo il ricovero al Brotzu, è molto più frequentata di quanto si possa immaginare. C’è chi arriva dal viale Monastir, chi prende in velocità la maxi rotonda di piazza dei Castellani per andare fuori città. E poi ci sono loro, i pedoni, che hanno a disposizione tre attraversamenti pedonali, nessuno mai messo in sicurezza. Le strisce, sull’asfalto, sono tracciate, e di questi tempi è una buona notizia. Ma basta la minima distrazione, o il sole che abbaglia, per rischiare l’incidente. Lo sanno benissimo i fiorai del cimitero di San Michele: le “disgrazie sfiorate”, ormai, non le contano più. La maggior parte dei pedoni utilizza proprio l’attraversamento nel quale ha trovato la morte la religiosa 78enne, per la vicinanza con il capolinea del pullman. Chi deve raggiungere il camposanto ha un percorso quasi obbligato: passare per via Puglia, la strada dove tutti corrono.
“È un punto della città molto pericoloso, ogni giorno attraversa molta gente. Vanno messi dissuasori, ieri l’incidente è avvenuto alle 17:30, è pur vero che il sole può abbagliare per chi va verso viale Monastir. Ho sentito il botto e, dopo pochi minuti, le sirene dell’ambulanza. E, anche in quell’occasione, si è creato un ingorgo”, spiega Stefano Fenu, fioraio del cimitero. “Non è il primo incidente che capita, spesso si sfiorano tragedie. Tamponamenti, passanti sfiorati, quelle strisce sono molto pericolose. La soluzione sono i dossi”. E lo confermano anche i tanti frequentatori del camposanto: “Ho saputo della suora morta, attraversare qui è un terrore, le auto arrivano come se fossero dei bolidi”, racconta una sessantenne che vive nel vicino rione di San Michele: “Vengo qui spesso, via Puglia è troppo pericolosa. Il Comune metta dossi e attraversamenti rialzati”. Annuisce con la testa anche un’amica della donna, arrivata a piedi e anche lei passata sulle strisce più vicine alla rotonda: “A momenti non si fermano per farti passare, ma è così ovunque. Vengo al cimitero ogni settimana, gli automobilisti corrono come dannati”. E, scartata l’idea, irrealizzabile, di far controllare il traffico 24 ore su 24 alle Forze dell’ordine, per quanto ci siano le telecamere, la soluzione è quella già ripetuta dagli altri cittadini: “Dossi, sono l’ideale per far rallentare i guidatori”. E, ovviamente, per salvare vite.








