Undici punti per cambiare la scuola che è già stata cambiata, almeno in parte, per colpa del Covid. A chiedere un rinnovamento in nome anche della sicurezza sono i Cobas e l’Usb. Decine di prof hanno scioperato e manifestato a Cagliari, in via Roma: “L’idea di Draghi e Bianchi è trasformare la scuola in un parcheggio e in una scuola classista. Noi non ci stiamo e scioperiamo”, questo il motivo che ha portato a protestare tanti insegnanti, arrivati anche da altre città dell’Isola. Chiedono investimenti corposi a livello economico, 7 miliardi, per far entrare in ruolo tutti i precari e per un congruo aumento degli stipendi, più un immediato riconoscimento economico “relativo al maggiore impegno di docenti e Ata durante la pandemia”. E, soprattutto, poter tornare nelle classi, da settembre, in sicurezza. Come? “Con dispositivi di protezione individuale adeguati, mascherine FFP2, più spazi e meno alunni per classe, con sanificazioni anche dell’aria”. I messaggi al Governo vengono lanciati da Nicola Giua dei Cobas Cagliari: “Protestiamo per la sicurezza, faccio il maestro elementare e non ho perso un giorno di scuola, alle medie e superiori sì. Sono stati assunti pochissimi insegnati, va ridotto drasticamente il numero di alunni nelle classi”, afferma Giua. Sulle mascherine Giua spiega che “le FFP2 sono state date solo ai docenti fragili, se le vogliamo dobbiamo comprarcele con i soldi nostri. Le FFP2 devono essere per tutti quelli che ci sono dentro le scuole, ogni giorno stiamo in classi con venti e 25 persone, allucinante non avere i dispositivi migliori”:
“Siamo stati 10 anni senza contratto, due anni e mezzo fa ne hanno fatto uno, spiritoso, che ci ha dato una mancia di poche decine di euro. Chiediamo un aumento congruo e un’indennità di rischio per chi è andato a lavorare ogni giorno, tutto l’anno. La richiesta per lo stipendio è di 250 euro netti, i nostri stipendi sono in assoluto i più bassi in Europa, dove la media è quasi il doppio. Lo stipendio iniziale di un maestro delle elementari, qui è di 1300 euro, e dobbiamo essere laureati. Protestiamo anche contro i quiz Invalsi”.








