Il party, privato, organizzato nel Giardino sotto le mura a Cagliari, finisce nella bufera. La serata danzante, con tanto di musica sparata a tutto volume che si sentiva anche a San Benedetto sino all’una e mezza di notte riceve un mare di critiche. L’evento rientrava tra quelli imbastiti dall’Egos, gruppo di studiosi europei della cosiddetta “good life” e risulta patrocinato dal Comune. I cartelli di di divieto di sosta in viale Regina Elena e due pattuglie della polizia Locale impegnate accanto all’ingresso fanno ben capire che l’evento fosse in regola. Ma ciò che non è andato giù è stata la musica a palla.
“È davvero singolare che un evento privato possa essere stato autorizzato all’interno di uno spazio pubblico, in particolare un’area adibita a parco e dotata di opere d’arte, oggetto di tutela, quali le creazioni di Sciola”, afferma Carlo Macció, rappresentante del comitato Vivere a Villanova, una delle realtà ammesse a partecipare alle riunioni in prefettura contro la malamovida. “Singolare che l’area sia stata anche totalmente chiusa al pubblico cui è stato interdetto anche l’uso degli ascensori per Castello. Con la gente che ballava ai bordi delle vasche con le sculture ove riversava i bicchieri con i resti delle sbevazzate. Decibel a palla sino alle 2.
Con tanto di doppia pattuglia e 4 agenti della polizia Municipale a fare servizio d’ordine. Senza parole!”.









