Ieri in Commissione Bilancio del Comune si è discusso del DUP (Documento Unico di Programmazione, strumento di programmazione strategica economico-finanziaria per gli anni 2016/2018) e del relativo documento di integrazione. Coerentemente con quanto ha sostenuto durante tutta la campagna elettorale, il M5S tramite il suo capogruppo Antonietta Martinez ha chiesto, così come avvenuto anche in altri Comuni (Livorno ne è un esempio), l’introduzione di un “reddito di cittadinanza locale”, uno strumento utile a contenere, in molti casi, situazioni di emarginazione rischiose e degradanti. La proposta della Martinez mirava ad attingere a quei famosi 400mila euro (poi ridotti a 239mila euro) promessi dal Sindaco per il sociale a conclusione della campagna elettorale, riferendosi alla somma risparmiata dal mancato ballottaggio per eleggere il primo cittadino di Cagliari. In estrema sintesi la proposta della Martinez prevedeva di selezionare inizialmente 130 famiglie bisognose che avrebbero potuto ricevere un contributo di 500 € per 6 mesi.
In prima istanza bocciata dalla Commissione, l’esponente dei Cinquestelle ha allora deciso di presentare un emendamento, brevemente poi introdotto durante la seduta del Consiglio. La maggioranza ha dapprima chiesto alla Martinez – tramite un suo esponente – di ritirare quell’emendamento e successivamente, considerato il suo netto rifiuto in tal senso, non ha accolto la proposta, bocciandola.
La capogruppo del M5S in Consiglio comunale Antonietta Martinez si rivolge al primo cittadino: “Il Sindaco Zedda, che nelle linee programmatiche del suo mandato presentate appena un mese fa parlava di “amministrazione comunale che sarà coinvolta nella legge regionale sul ‘reddito di inclusione sociale’”, può dire ai cittadini come mai la sua maggioranza abbia boicottato e respinto una nostra proposta che andava nella stessa direzione? Forse perché si ha paura che far passare una proposta del M5S, soprattutto in periodo pre-referendum, sia sconveniente politicamente? La richiesta di ritirare l’emendamento serviva forse a preservare il suo schieramento politico dalle accuse – e dai conseguenti echi mediatici – di non aver voluto istituire una forma di sussidio mensile per quelle fasce di popolazione più esposte al rischio di emarginazione? I cittadini tutti attendono una risposta chiara e inequivocabile”.










