“Ciao, sono il vicino di negozio, puoi ritirare un pacco per me? Poi ti rendo i soldi”. È più o meno questa la frase detta al dipendente di un bar che si trova in una delle centralissime vie dello shopping cagliaritano: a pronunciarla, “con tono deciso e squillante”, un uomo. Il fatto è accaduto venerdì scorso, verso le ventuno: dopo circa quindici minuti si è presentato un ragazzo “di circa 35 anni, così mi ha riferito il mio dipendente, che ha consegnato un apparecchio elettronico, chiedendo 280 euro”. A raccontare i fatti è Giulia, responsabile del bar, che chiede di rimanere anonima “perché non vorrei intralciare le indagini”. “Non ero presente al momento della truffa, avevo dato l’ok telefonicamente al mio dipendente. Non avevo letto delle truffe avvenute, con le stesse modalità, nelle scorse settimane”.
Così, alla donna non è rimasto altro da fare che andare a sporgere denuncia dai carabinieri: “Mi hanno detto che indagheranno. Ho spiegato che, visto che chi ha fatto la telefonata sapeva il mio nome e anche quello del mio vicino negoziante, penso che abbiano studiato le mosse nei giorni precedenti, venendo anche di persona nel bar. Purtroppo”, spiega con amarezza la barista, “le telecamere interne erano spente per via di un guasto. Sono arrabbiata per quanto è successo, non mi era mai capitato di farmi fregate in questo modo, presto la massima attenzione a tutto”.










