Otto anni di reclusione per lesioni aggravate, maltrattamenti e sequestro di persona. Valentin Furtuna, ex primo violino del teatro Lirico di origine rumena, 67 anni, è stato condannato definitivamente e si trova già nel carcere di Uta. L’ultima mossa, quella del ricorso in Cassazione, è stata bocciata, e la sentenza è diventata definitiva. I fatti: Furtuna, sposato con Franca Porcu, morta a ottant’anni dopo l’avvio dell’inchiesta, ha segregato la moglie e l’ha imbottita di psicofarmaci, impedendole anche di uscire di casa e di vedersi con gli amici. Poi, stando alle accuse che hanno portato i giudici di tre gradi diversi a confermare la colpevolezza di Furtuna, ha fatto firmare alla donna un testamento nel quale risultava l’unico erede. Sono stati i parenti della donna a trascinare il violinista davanti al pm Emanuele Secci, titolare del caso. In primo grado la condanna a nove anni, in Appello ridotta a otto perchè non era stata fatta cadere l’accusa di estorsioni aggravate. Durante i vari round in tribunale è emersa anche la figura di Marina Pilloni, amante del violinista: per lei era stata chiesta una condanna a cinque anni, successivamente è stata assolta da tutte le varie imputazioni.
I fatti sono capitati a partire dal 2013, in quello stesso anno Franca Porcu sarebbe stata intenzionata a chiedere la separazione da Furtuna per la presenza, improvvisa, di un’altra donna sotto lo stesso tetto. Il 67enne deve anche pagare tremila euro più le spese, alle parti civili, assistite dai legali Gigi Sanna, Francesco Iovino e Alessandra Marongiu, per il giudizio della Cassazione. Il legale di Valentin Furtuna è Pierluigi Pau: “Credo nell’innocenza del mio assistito”, afferma, a Casteddu Online, l’avvocato. “Ecco perchè ricorrerò alla Corte europea dei diritti dell’uomo”. Una mossa, ulteriore, che dovrà diventare realtà entro quattro mesi.










