Estate rovente, nel vero senso della parola, per le guardie giurate del porto di Cagliari: a far salire le temperature ci sarebbe un contenzioso che si protrae ormai da mesi con la società di vigilanza Coopservice, titolare dell’appalto di sorveglianza armata del porto. È il segretario regionale dell’Ugl, Antonello Lecis, a snocciolare tute le criticità: “C’è il mancato riconoscimento dell’indennità per chi svolge servizio di controllo per le quali è stato necessario effettuare un corso per il corretto utilizzo e le tecniche di sicurezza con le apparecchiature radiogene. Una ulteriore criticità riguarda il servizio di ronda da effettuarsi nelle ore più critiche della giornata in cui i lavoratori devono attraversare circa 3 chilometri a piedi percorrendo l’asfalto rovente del porto, senza avere a disposizione un vestiario adeguato o un mezzo che li protegga dal calore, per poi ritornare alla base. Servizio di vigilanza presso le navi da crociera, con un box privo di aria condizionata o qualsiasi strumento per il refrigerio. Una gestione”, attacca Lecis, che si fa portavoce dei trenta lavoratori, “che non tiene minimamente conto delle recenti indicazioni dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro sulla prevenzione dei danni da calore”.
“Nonostante una prima apertura da parte dell’azienda, che avrebbe dovuto stilare un verbale di accordo per l’accoglimento delle istanze, ma che non è mai pervenuto a questa Organizzazione Sindacale, la questione è ulteriormente aggravata dalla leggerezza con cui la società di vigilanza dimostra di affrontare le segnalazioni dei lavoratori e del sindacato, i quali, viste le elevate temperature, stanno pensando di avviare la richiesta per l’apertura delle procedure di raffreddamento per porre rimedio ai problemi segnalati”.