Aveva chiesto la ricompensa per aver ritrovato un cellullare. Ed è stato arrestato e condannato in primo grado per estorsione. Ma ieri l’incubo è terminato per Ibra Ndiaye, 57enne, ambulante, volto noto di San Benedetto: presenza fissa nella bancarella gestisce da oltre 30 anni in piazza Giovanni XXIII. E’ stato assolto con formula piena: per i giudici non ci fu nessuna estorsione.
I fatti risalgono al marzo 2021 quando l’immigrato senegalese venne arrestato per estorsione consumata ai danni di una ragazza del rione. Era accusato di averle estorto 50 euro per la restituzione di un cellulare trovato accanto alla sua bancarella. Dovette trascorrere 15 giorni agli arresti domiciliari e 2 mesi di obbligo di presentazione e fu poi condannato in primo dal Tribunale Penale di Cagliari (rito abbreviato) alla pena di un anno e 8 mesi di reclusione.
Difeso di fiducia dall’avvocato Marco Piroddi del Foro di Cagliari, che, convinto della sua innocenza, aveva presentato ricorso. E ieri la Corte d’Appello di Cagliari ( II sezione penale presidentessa Marogna) ribaltando la sentenza di primo grado, ha accolto i motivi e le argomentazioni del difensore e lo ha assolto dall’infamante accusa con formula piena perché il fatto non sussiste (le motivazioni verranno depositate in trenta giorni). L’ambulante era innocente.