Continuità territoriale, il flop del bando manda a casa i dipendenti in Sardegna

La società che gestisce l’aeroporto di Alghero ha annunciato cassa integrazione per motivi economici e perché, senza voli agevolati, lo scalo rischia di essere fortemente ridimensionato. La Regione prova a metterci una pezza, ma è già tardi.


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La Sogeaal, società che gestisce l’aeroporto di Alghero, annuncia la cassa integrazione per migliaia di dipendenti sardi e, con perfetto tempismo, la Regione con l’assessore Moro ufficializza l’avvio della procedura negoziata per l’affidamento del servizio di trasporto aereo in continuità territoriale con compensazione per le rotte Alghero-Roma Fiumicino e Alghero-Milano Linate. La gara si concluderà il 31 gennaio prossimo e si svolgerà tramite la piattaforma telematica SardegnaCAT. Un tentativo di mettere una pezza che forse è già in ritardo: il flop del bando su Alghero è stato determinante nella decisione della società che gestisce lo scalo, nonostante il boom del traffico aereo 2022. Ma vettori e aeroporti fanno business e non beneficenza: e così oggi, ai sindacati, la Sogeaal ha snocciolato le cause della decisione: il protrarsi dei fattori di crisi collegati al perdurare del rafforzamento dell’inflazione, gli elementi di incertezza dei volumi di traffico relativi alla mancata assegnazione delle tratte in continuità territoriale (fondamentali per l’equilibrio economico della società), oltreché le strategie di consolidamento poste in essere dalle compagnie aeree dopo un anno di espansione, rappresentano ulteriori elementi di criticità rispetto al generale equilibrio economico-finanziario della società e rendono necessaria l’individuazione e l’immediata attuazione di misure correttive”. Burocratese stretto per dire che i conti non tornano e che, senza continuità territoriale, non potranno mai tornare. E dunque migliaia di famiglia rischiano di trovarsi in strada, senza lavoro e senza prospettive.

Una cosa è certa: la continuità territoriale così come è ridotta, è un disastro sotto tutti i punti di vista, anche dove le rotte sono coperte. Un sistema arrangiato e zoppicante, senza visione e prospettiva se non limitata all’immediato. Ma se ne parla solo a Natale, Pasqua e in estate, quando i turisti sono la priorità: nel resto dell’anno, un’inquietante rassegnazione sovrasta e annienta la capacità di indignarsi. Persino per il fatto che a guidare il ministero dei Trasporti è il principale alleato di Solinas.


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