A due anni dall’inizio della pandemia la normalità sembra ancora essere ben distante, almeno negli ospedali sardi. Al Brotzu di Cagliari sedici ambulanze in fila, nella maggior parte dei casi a bordo ci sono pazienti sospetti Covid. E la “macchina” del pronto soccorso va in tilt. Le ambulanze di metà Sardegna possono arrivare o lì o al Policlinico di Monserrato, non esiste una terza scelta. Meglio, ci sarebbe: il Santissima Trinità, ma gli accessi sono ancora bloccati. E i soccorritori, al pari di infermieri e Oss, sono ormai stremati. “Oggi come gli altri giorni. E no, non è colpa del Brotzu o del Policlinico, è colpa del pronto soccorso del Santissima che non apre ai sospetti e ai positivi”, dice Michela Corrias, presidentessa della cooperativa Domus Life di Domus De Maria.
“Da più di un’ora attendiamo con, dentro la nostra ambulanza, un sessantenne in codice giallo, non sospetto Covid. Ma la maggior parte lo sono e in tutti i reparti ci sono positivi al Covid. Si è sempre in attesa che qualche posto si liberi. Devono subito riaprire a tutti gli arrivi il pronto soccorso di Is Mirrionis, così non ce la facciamo più”.










