“Una tombolata da 1.076.729,67 euro, ad oggi”. Così il consigliere comunale Giuseppe Farris definisce il conto che il Comune di Cagliari dovrà pagare a seguito della sentenza della Corte d’Appello sul mancato parcheggio sotterraneo di via Roma. Un verdetto, spiega, che condanna l’amministrazione a risarcire la società aggiudicataria dei lavori mai avviati nel 2011, già approvati dalla Giunta Floris. Nel dibattito sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio, Farris replica duramente alle parole del sindaco Zedda (visibile dal minuto 2.52 del video, ricorda), smontando punto per punto le affermazioni del primo cittadino: “Non si poteva realizzare un progetto che confligge con un mondo che va verso la mobilità sostenibile; A spanne, il conto era da 300 Milioni di euro; Vuole capire se è opportuno ricorrere per Cassazione”, e prosegue: “Vediamo di fare chiarezza, DOCUMENTABILE, sia sul piano FATTUALE che su quello PROCESSUALE. Anzitutto i FATTI smentiscono Zedda: i lavori erano stati aggiudicati ( con conseguente COPERTURA FINANZIARIA) per euro 11.520.152,97. I 300 MILIONI DI EURO DI CUI HA FATTO CENNO IL SINDACO SONO LA SOLITA ESCA BUONA SOLO PER I GHIOZZI!. Quanto, poi, alla sentenza condanna il Comune sull’assunto che si è voluto liberare unilateralmente del contratto in ragione di un MUTATO INDIRIZZO POLITICO SULLA MOBILITÀ e, pertanto, è tenuto ad INDENNIZZARE l’appaltatore (come accadrebbe a qualunque privato cittadino che prima stipula un contratto e poi cambia idea e sparisce).
INDIRIZZO POLITICO POI REALIZZATO E SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI: PISTE CICLABILI (DESERTE); MARCIAPIEDI EXTRALARGE (PER PEDONI INESISTENTI); RESTRINGIMENTO DELLE CARREGGIATE(CON CONSEGUENTE AUMENTO DEL TRAFFICO); SOPPRESSIONE DEI PARCHEGGI E UNA METRO DI SUPERFICIE (UN BUS, PRATICAMENTE) CHE VIAGGERÀ SU 2.6 KM ( DA PIAZZA REPUBBLICA A PIAZZA MATTEOTTI) CON UN COSTO MONSTRE E UNA DURATA LAVORI RECORD. TUTTO IN NOME DI UNA (POST) IDEOLOGIA: LA GUERRA ALLE AUTO !!!. La sentenza è PROVVISORIAMENTE ESECUTIVA: significa che entro 120 giorni dalla richiesta il Comune dovrà pagare il creditore. Francamente, non vedo margini per ricorrere in Cassazione, tanto è pacifica la questione e benché l’Avvocatura Comunale sia composta da straordinari professionisti che davvero di rado perdono le cause. CHI E QUANTO SI DOVRÀ PAGARE ? In prima battuta, sicuramente, il Comune. Poi, se la sentenza passa in giudicato, vediamo se e cosa decide la Corte dei Conti. A proposito di CONTI. Ad oggi, la somma liquidata dalla Corte d’appello ammonta a euro 1.076.729,67, di cui: euro 582.734,93 in conto capitale; euro 440.230,58 per interessi commerciali a decorrere dal 10.04.2018; euro 53.764,16 per la rifusione delle spese legali. “E ci va pure di lusso” aggiunge, perché la somma suddetta è pari al 65% di quanto dovuto, corrispondente alla partecipazione nell’associazione temporanea di imprese che si era aggiudicata l’appalto della società (Coop. Ciro Menotti ) che si è costituita in giudizio ( l’altra , la World Trade, nel frattempo è fallita e il curatore non ha coltivata l’azione).











