Marisa Ragazzo ritorna a Cagliari: una delle regine – se non proprio la Regina con la erre maiuscola – dell’hip hop in Italia sceglie il capoluogo sardo per far partire un corso di specializzazione sinora unico in tutta la nazione. Cinquantacinque anni, di Latina, dall’età di nove è in “ballo” con la danza: “Prima la base classica, poi quella contemporanea e la fusion con contaminazioni di urban dance”. Questo, in estrema sintesi, il percorso che l’ha portata a essere una coreografa di fama internazionale. In città collabora con Omid Higan e Lula De Giorgio – intervistata da Cagliari Online a proposito della passione dello spinning -. Ecco, l’hip hop non è da meno, anzi: “Le nuove generazioni approcciano prima e ammettiamo ai corsi anche ragazzi di 13 anni”. Così giovani e già incuriositi dall’hip hop? “Sì, è naturale avere la curiosità nei confronti delle culture suburbane e urbane”, afferma la Ragazzo, “è evidente a Cagliari tanto quanto a New York, Tokyo, Roma, Milano. Ormai siamo in una globalizzazione culturale”.
E, volendo fare un paragone con la “Grande Mela”, il capoluogo sardo non ha nulla da invidiare, almeno alla voce hip hop e urban dance. Certo, a Cagliari non c’è un Bronx come quello dove, trent’anni fa, è iniziata l’avventura di quello che, ancora prima di essere danza, è un movimento culturale: “Ma il fermento, qui, è piuttosto ampio e evidente, riconosciuto in tutta Italia. A differenza del mio compagno di lavoro Omid Ighan, io sono fusion, mescolo le culture da un punto di vista gestuale e musicale”, afferma la coreografa, fresca di un evento svolto con tanti ballerini sardi al Conservatorio di musica di Cagliari. E un fatto, a prescindere da tutto, è ormai assodato: “L’hip hop non è più quello degli esordi nel Bronx, si è modificato ed è diventato liquido, estendendosi e andando in tutte le città che l’hanno accolto. Non appartiene più agli afroamericani, ma all’umanità”.











