Cagliari e Zedda, un mese senza idee e alternative: per ora stra confermati tutti i progetti di Paolo Truzzu. Nessun cambio di passo: il sindaco Zedda conferma il trasferimento del mercato, le piante di Boeri in via Roma, in un mese intero Cagliari resta immobile, tranne che per lo scandaloso aumento della Tari del 15 per cento in più. Nessuna ipotesi sui concerti e su un’area per la musica, nonostante la nomina di Maria Francesca Chiappe che ha spaccato i Progressisti, ora visibilmente nervosi anche in Regione. Diciamolo subito: le profonde occhiate del sindaco Zedda parlano chiaro, non ci sono idee oltre i pochi slogan della campagna elettorale. Sul mercato si sperava in una soluzione migliore: invece Massimino ieri è andato a San Benedetto a spiegare agli operatori che dovranno farsi il segno della croce. Trasferiti, sfrattati subito dopo l’estate in quella struttura che sembra Guantanamo. Chissà per quanti mesi e anni. “Valuterò le tempistiche dei tre anni”, afferma laconico il sindaco, sempre meno sorridente anche rispetto al suo predecessore. Lo stesso cambio di passo che non c’è, si aspettava almeno su via Roma, dove i commercianti sono rassegnati: davvero resteremo nei guai col cantiere aperto per tanti mesi? Nessuno ha la bacchetta magica ma intanto la svolta non c’è.
Aumenta drasticamente la tassa dei rifiuti, creerà nuovi poveri: è la più grande sconfitta che un sindaco di sinistra potrebbe certificare. Al di là della fantomatica promessa della spiaggia a Sant’Elia, Cagliari si scontra col nulla dell’immediato. L’anfiteatro è stato chiuso proprio all’epoca della giunta Zedda e chiuso rimane. Nessun cantante può suonare in città, altro che Guccini. Buoncammino, l’ex carcere, è un luogo spettrale. Di fronte alla domanda su cosa potrebbe fare al Traffico per cambiare rotta il simpatico Yuri Marcialis, Zedda è stato costretto a spiegare che il Comune “collaborerà” con l’Università per avere i pareri dell’assessore Mauro Coni. Ma i mal di pancia sono tutti lì, a sinistra. Massimo Zedda, non dimentichiamolo, si era dimesso da sindaco di Cagliari a metà mandato per l’ambizione personale di diventare governatore, riuscendo a perdere nettamente e incredibilmente contro Cristian Solinas,
Massimo Zedda ha passato un mese a litigare col suo partito per poi fare fuori Matteo Massa, che però attenzione: potrebbe essere rispolverato tra il Ctm e la Città Metropolitana, dicono i rumors. La metafora della nuova giunta Zedda è tutta in quei mastelli lì: voluti e assegnati ai cittadini proprio dal nuovo-ex sindaco, con un appalto contestatissimo, che adesso sono tutti rotti. Ai cagliaritani non resta che buttare la plastica nei sacchi e sperare. Aumenta la tassa, il progetto è evidentemente fallito. Cagliari bella ciao, ciao ciao.










