Dormire in quattro in una stanza e lavorare per poche centinaia di euro al mese. È la fotografia amara di una generazione di giovani lavoratori costretti ad accettare condizioni al limite della dignità pur di avere un tetto sopra la testa. Alcune vicende emerse negli ultimi giorni hanno scatenato una bufera mediatica, mettendo in luce un sistema in cui affitti improponibili e stipendi da fame si intrecciano, lasciando spazio alla speculazione più spietata. È il caso, sempre più frequente, di stanze condivise da più persone, spesso giovanissimi al loro primo impiego, costretti ad arrangiarsi in base alle proprie possibilità economiche. L’indignazione corre veloce sui social, dove si moltiplicano le denunce e le testimonianze. “Chi è il vile che affitta una camera per quattro?”, ci si chiede. E ancora: “Qualcuno specula sulla povertà e il disagio sociale, come si fa a dormire in quattro in una stanza?”. A preoccupare non è solo l’affollamento, ma anche le cifre richieste. “Settantacinque euro a settimana a testa in quattro. Una follia”, scrive un utente. “350 euro al mese per un posto letto in una quadrupla?”, denuncia un altro.
Ma c’è anche chi racconta di situazioni ai limiti della truffa: “La camera aveva un costo di 350 euro al mese diviso quattro, ma solo ad uno era richiesto versare 70 euro settimanali, quindi 280 al mese. Gli altri tre versavano i restanti 70 euro mensili divisi tra loro, ovvero 23,33 euro a testa. Estorsione al 100%”. Oltre al disagio economico, c’è chi solleva una questione morale: “Io non farei vivere nel degrado le persone, proprio non mi permetterei mai di affittare una casa a queste condizioni”. Un altro commento denuncia: “Purtroppo la gente vuole farsi i soldi sulla schiena di altre persone”. In molti casi, pur di avere un tetto sopra la testa, si è costretti a sopportare anche questo. Il malcontento cresce soprattutto tra i giovani lavoratori sottopagati, schiacciati tra affitti spropositati e retribuzioni insufficienti, senza reali alternative all’orizzonte.











