È uscito dall’ospedale lo scorso venti gennaio, Giuseppe Serra, 89 anni. Dopo un lungo ricovero è tornato nella sua abitazione di via Monte Melaghetto a Cagliari dalla moglie. Entrambi anziani e malati, lui reduce da un ictus e con demenza senile, hanno necessità di pannoloni e traverse: “Papà è allettato”, precisa sin da subito la loro figlia, Roberta Serra. Che, da gennaio, attende di ricevere i panni dalla Santex. Sinora, però, ha dovuto acquistarli sempre in farmacia e nei supermercati. E c’è un grosso problema: “Manca la bolla di prima consegna da parte della Santex, ce la deve consegnare tramite la società di trasporti Nieddu. Ma non sono mai arrivati a casa per consegnarceli”. E allora? “E allora capita che, senza quel documento, il Comune non incarica la ditta autorizzata alla raccolta dei pannoloni usati”. Che, stando alla denuncia della donna, rappresentano a pieno titolo un rifiuto, ma bisogna che sia certificato. Risultato? “Abbiamo accumulato, in una casa di appena ottanta metri quadri, già quattrocento pannoloni usati”. La puzza e, a contorno, il rischio sanitario ci sono tutti. “Il ritiro del secco avviene solo il martedì e dentro il bidone grigio ci stanno solo quattro pannoloni. Tutti altri sono depositati, per così dire, in balcone e anche dentro casa”.
La Serra è anche andata all’isola ecologica più vicina: “Niente da fare, non li ritirano. Ho fatto tante chiamate al Comune e sono stata dalla De Vizia, in viale Ciusa. Non ho però risolto nulla. È mai accettabile una situazione igienica del genere? Voglio informare anche i carabinieri e i vigili sanitari, il sindaco e qualunque altra autorità che ci possa aiutare a risolvere questa vergognosa situazione”.









