Alla fine, volendo utilizzare un termine “sportivo”, hanno vinto la partita, seppur giocata in ritardo di qualche giorno rispetto ai colleghi di altri istituti. Una cinquantina di studenti degli ultimi anni delle superiori ha occupato il Convitto di Cagliari, in via Pintus. Nel pomeriggio, stando a quanto trapela, c’è stato un incontro tra loro e il dirigente scolastico, Paolo Rossetti. I ragazzi hanno spiegato le loro motivazioni e così, almeno per stanotte, rimarranno all’interno dei locali scolastici. Ma le criticità, almeno all’interno del Convitto, sembrano essere inesistenti. Ne è sicuro il dirigente scolastico: “Ho avvertito la polizia. Le motivazioni che hanno portato una parte degli studenti a occupare sono quelle che si leggono nei volantini che girano in tutta Italia, non ce ne sono specifiche per la nostra scuola. Inoltre, non mi hanno presentato nessun documento”. Soliti malumori, legati anche alla seconda prova dell’esame di maturità e alla “non elevata” attenzione nei confronti dello stato psicologico dei ragazzi.
“Non condivido molto le occupazioni delle scuole, sono edifici pubblici” e il fatto di restare senza controlli “presta i minorenni a rischi di ogni tipo. I genitori dovrebbero saperlo e agire di conseguenza. I ragazzi sono stati molto corretti e non hanno fatto nessun atto di vandalismo. Domattina riprenderemo la discussione”.









