Il consigliere comunale Giuseppe Farris ha presentato un’interrogazione rivolta all’Assessore competente per chiarire se, nell’ambito della procedura di affidamento in concessione dell’impianto sportivo tennistico di via Pietro Leo, siano stati esercitati poteri di indirizzo politico da parte dell’amministrazione, anche in forma collegiale con la giunta, e se siano stati svolti adeguati controlli sul rispetto dell’interesse pubblico. Farris chiede in particolare se le finalità indicate nel bando, accessibilità, promozione sportiva e sostenibilità, trovino effettivo riscontro nei criteri adottati e nei valori economici stabiliti. L’intervento del consigliere arriva in un contesto che solleva più di una perplessità. Con la determinazione n. 2185 del 31 marzo 2025, il Dirigente del Servizio sport, cultura, spettacolo, turismo e tempo libero ha avviato una procedura aperta, sopra soglia comunitaria, per l’affidamento della gestione dell’impianto, da aggiudicare secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Tuttavia, la ripartizione dei punteggi, che assegna 90 punti all’offerta tecnica e solo 10 a quella economica, potrebbe ridurre l’incisività del parametro economico nel garantire un ritorno adeguato per l’amministrazione. Il valore complessivo della concessione, stimato in oltre 5,9 milioni di euro per cinque anni, si confronta con un canone base d’asta di appena 35.497 euro l’anno. Una cifra che, pur soggetta a rialzo, appare contenuta in rapporto alla rilevanza dell’impianto e agli introiti potenzialmente generabili. A ciò si aggiunge il fatto che l’impianto beneficia di fondi del PNRR, che esonerano il concessionario da investimenti strutturali, sollevando ulteriori interrogativi sull’equilibrio tra oneri e benefici nel contratto di concessione. Il bando si propone di favorire la massima fruizione della struttura, promuovere attività sportive a vari livelli, garantire sicurezza e contenimento dei consumi energetici e idrici. Tuttavia, Farris solleva il dubbio che tali obiettivi, pur condivisibili, non siano sufficientemente tutelati nei criteri di valutazione adottati. L’interrogazione si inserisce dunque in una richiesta di maggiore trasparenza e vigilanza sull’uso e gestione del patrimonio sportivo cittadino, soprattutto quando in gioco vi sono risorse pubbliche ingenti e il diritto dei cittadini all’accesso equo ai servizi sportivi.










