Una decisione che aveva scatenato una vera e propria bufera, culminata in un ricorso firmato da Tuveri e da una decina di suoi colleghi, oltre a una mobilitazione di pazienti, associazioni e operatori del settore. Lo stesso chirurgo, arrivato a Cagliari da Verona nel giugno 2024 dopo aver vinto un concorso per guidare la struttura oncologica del Brotzu, aveva denunciato pubblicamente di non aver avuto le condizioni minime per operare: né un’equipe dedicata né sale operatorie adeguate.
Oggi, il passo indietro dell’Azienda, che in una nota definisce la sospensione della revoca “un punto di svolta in una vicenda complessa”. “Ciò che era iniziato come una promettente collaborazione – fa sapere la direzione dell’ospedale – si è rapidamente trasformato in un confronto teso, sfociato in un conflitto aperto con implicazioni anche sul piano legale. Grazie all’intervento del dottor Marcias, si apre ora una nuova fase, improntata sulla volontà di ristabilire un dialogo costruttivo tra l’Azienda e il professionista”.
L’obiettivo, ribadisce la direzione generale, è quello di rilanciare e valorizzare le attività di chirurgia oncologica, “nell’esclusivo interesse della tutela della salute dei cittadini sardi”.










