Di Paolo Rapeanu
Centosedici virgola sei milioni “scomparsi” dentro le “pance” di slot machine e videolottery in appena dodici mesi. Quasi equamente divisi: 62,8 milioni in slot machine, 53,8 nelle videolottery. Ogni cagliaritano, in media – anche se non tutti giocano d’azzardo, beninteso – ha speso, nel 2016, 756 euro. Uno stipendio di una persona all’inizio di un percorso lavorativo, giusto per fare un paragone. I dati, diramati dal gruppo Gedi, con tanto di report “L’Italia delle slot”, vedono il capoluogo sardo in una posizione non proprio “privilegiata”, se si pensa che il gioco d’azzardo, anche quello legalizzato, è per molti una patologia e non un divertimento di pochi secondi.
Una cifra da capogiro (116,6 milioni) se paragonata al numero degli abitanti in città (154083). Dai bar alle tabaccherie, da vere e proprie sale giochi d’azzardo alle sale con le slot: sono molti i metri quadri di locali, a Cagliari, dedicati al gioco d’azzardo. Ce ne sono quasi sette ogni mille abitanti, per un totale di 1054. E Cagliari non è certamente virtuosa alla voce “bassa diffusione di slot e poche giocate”. Appena due ciliegie – questo il simbolo usato dalla ricerca Gedi, in stile slot machine – sulle cinque che garantiscono la quasi totale “disintossicazione” di una città dal gioco d’azzardo.











