Un aumento “costante”, giorno dopo giorno. La benzina, anche a Cagliari, ha raggiunto prezzi più che proibitivi: anche 1,53 euro al litro, “solo” 1,49 al self service. E la “colpa” sembra essere doppia: la pandemia e l’aumento del costo del barile. Risultato: un pieno costa come due cene al ristorante, o quasi. In città è impossibile trovare prezzi contenuti, anzi: da settimane il rialzo del costo del carburante è continuo, per la rabbia degli automobilisti e la disperazione dei gestori dei distributori.
Che devono, spesso, dover far capire al cliente che loro, con gli aumenti, non c’entrano nulla. Massimo Argiolas indica i prezzi nel tabellone del suo distributore di benzina di piazza Repubblica: 1,536 per la benzina, 1,41 per il diesel. “I prezzi sono in continuo aumento, io ricevo il messaggio della compagnia con il prezzo consigliato e devo, purtroppo, metterci la faccia. Prima della pandemia un litro di benzina costava 1,35 euro, ora è salito e continua a salire. Una settimana fa, per esempio, era a un euro e quarantotto centesimi. Purtroppo ci rimetto io, nel senso che devo metterci la faccia”. E ancora tanti non capiscono che “a prescindere dal costo, un benzinaio guadagna sempre lo stesso, tre centesimi lordi su ogni litro venduto”.
Non va meglio nemmeno in un distributore di benzina “free”, cioè senza marchio, nella zona del tribunale di Cagliari. Per chi vuole farsi servire, un litro di super senza piombo costa 1,79 euro, 1,73 per il diesel. E per chi sceglie la modalità “self service” non va tanto meglio: 1,49 euro per un litro di benzina normale, 1,38 per il diesel. E i portafogli dei cagliaritani continuano a versare lacrime.












