“Il suo numero e il suo nome? Ce l’abbiamo perché ha preso una tessera fedeltà di un market e ha lasciato i suoi dati”. Lo ammette candidamente la signorina che, chiamando da un numero segnato sul web come pubblicità aggressiva, +390708995758, propone una visita acustica gratuita in un noto centro che ha sedi in tutta Italia. Alla faccia della privacy, verrebbe da dire: cellulare personale, nome e cognome a disposizione di società che hanno un unico interesse, per carità legittimo: fare business, trovare nuovi clienti. A poco sono serviti i blocchi telefonici e l’iscrizione a questo o quel registro della privacy. Ci sono casi anche di cagliaritani che hanno ricevuto una decina di telefonate in meno di un giorno. Certo, per evitare rogne basta declinare l’invito, dire che non si è interessati.
Ma il fatto che la propria utenza telefonica privata sia alla mercé di centralinisti e centraliniste che sperano di chiudere più accordi possibili per avere provvigioni e, forse, avanzamenti di carriera, è un qualcosa di intollerabile. Le fasce orarie più gettonate per chiamare? Dalle 9 alle 11, dalle tredici alle diciassette e dalle diciannove alle venti.










