La linea “rossa” dell’animazione video dell’Arst passa proprio sopra le loro teste. Oggi, a livello aereo, tra due anni invece a quota zero. Cioè per terra, dentro piazza Madre Teresa di Calcutta, chiamata da tutti “il parcheggio Cis”. Lì sta per arrivare la metropolitana leggera: tra viale Diaz e via Dante i convogli sono destinati a passare proprio dentro il piazzale, nei metri dove, da quindici anni, c’è un “caddozzone”. Il progetto esecutivo è già realtà, a ottobre iniziano i lavori (conclusione prevista nel 2021, salvo intoppi). I titolari dell’attività, Giuseppe e Antonio Melis, sanno già da tempo che il loro destino è segnato, e lanciano un appello: “Abbiamo sempre pagato tutto quello che c’è da pagare, a partire dal suolo pubblico sino all’acqua, alla luce e alle fognature. Nessuno ci ha mai avvisato del futuro passaggio della metropolitana”, spiega Giuseppe Melis, 64 anni: “Se proprio ci devono spostare, vogliamo restare qui nel piazzale e chiediamo di essere avvisati con almeno quattro o cinque mesi di anticipo perché non possiamo permetterci di perdere nemmeno un giorno di lavoro. Comune, Regione, Arst, chiunque sia titolato a dirci cosa fare ci contatti”.
Uno dei figli, Antonio, trentasei anni, rincara la dose: “Qui lavorano dieci persone, siamo tutti in famiglia. Il nostro lavoro ce lo siamo creati con molti stenti”, osserva Melis, “mi fido del Comune e della Regione, ci devono comunicare l’eventuale spostamento, non vogliamo perdere la nostra clientela. Abbiamo dei figli da mantenere”.










