C’è chi ha ricevuto lo stop alla concessione perchè non ha pagato il suolo pubblico vent’anni fa, ma anche chi non è in regola con la Tari della propria abitazione e, da moroso, deve provvedere a saldare i debiti. Gli ambulanti e i paninari di Cagliari rimasti senza lavoro o che temono di perderlo, come nel caso di chi è nel piazzale esterno di via Quirra, quando il Comune terminerà i lavori di restyling della stessa piazza, sono pronti alla guerra: “Non stanno più rilasciando autorizzazioni e chiedono pagamenti vecchi anche di 20 anni legati al suolo pubblico”, dice Mauro Zedda, volto noto degli ambulanti del capoluogo sardo. “In più, ci massacrano non facendoci lavorare anche se abbiamo altri pagamenti scaduti che non c’entrano nulla con il nostro lavoro. Qui ci sono una quarantina di persone pronte alla battaglia, vogliono lavorare e non fare la fame”. Domani pomeriggio andranno sotto il Comune: “Vogliamo parlare con il sindaco Truzzu e l’assessore Sorgia, o trovano una soluzione o siamo pronti a bloccare la città con una grande manifestazione di protesta”, prosegue Mauro Zedda.
Tra i lavoratori disperati c’è Mauro Cossu: “Vendo fuori dallo stadio, durante le partite del Cagliari. Voglio poterlo continuare a fare, questo è il mio lavoro e sono una persona onesta”. Presente anche Antonio Melis, uno degli ormai ex caddozzoni del parcheggio di piazza Madre Teresa di Calcutta. Il suo camion bar è stato fatto sgomberare per i lavori della metropolitana: “Da quel giorno non so più come sfamare i miei cari. L’assessore, il dirigente e il sindaco sono a conoscenza di tutte le nostre situazioni”.












