Il sindacato Usb Sanità dunque torna all’attacco sul caso delle sale operatorie: “Siamo fortemente preoccupati riguardo le condizioni dell’edificio che ospitava le sale operatorie, attualmente in uno stato di evidente degrado. Nonostante l’avvio dei lavori, il progetto esecutivo rimane sconosciuto. È inaccettabile che un intervento così cruciale, collegato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sia avvolto nel mistero,” ha dichiarato Angioni. “I cittadini e i professionisti del settore hanno diritto a informazioni chiare e dettagliate per poter valutare adeguatamente lo stato dei lavori.”
La mancanza di pubblicazione sul sito istituzionale del cronoprogramma, del progetto esecutivo, della valutazione sismica e della certificazione sulla sicurezza destano serie preoccupazioni. “La trasparenza non è solo un obbligo burocratico; è un diritto fondamentale per i cittadini e gli operatori della sanità. Un semplice cartello affisso non basta per informare. Senza i documenti essenziali, diventa impossibile per i cittadini e per il personale dell’ospedale avere una chiara comprensione delle tempistiche e delle modalità con cui si stanno svolgendo i lavori,” ha aggiunto Angioni.
Inoltre, la chiusura delle sale operatorie oncologiche amplifica ulteriormente le motivazioni di allerta e preoccupazione anche per le lunghe liste d’attesa. “L’assenza di chiarezza sui lavori in corso rischia di prolungare i disagi e compromettere l’efficacia dei trattamenti oncologici offerti dalla struttura. In un contesto dove la salute pubblica deve avere la massima priorità, è inaccettabile assistere a ritardi ingiustificati e a una mancanza di comunicazione,” ha affermato il sindacalista.
“È assolutamente imperativo che la Direzione aziendale prenda immediatamente provvedimenti per garantire il diritto all’informazione, pubblicando e fornendoci senza indugi tutta la documentazione richiesta. Solo attraverso una gestione trasparente del progetto sarà possibile riconquistare la fiducia tra i cittadini e le istituzioni,” ha continuato Angioni, sottolineando che le problematiche non si limitano all’Ospedale Businco Oncologico.
“La situazione all’Arnas Brotzu rimane drammatica. All’interno del Presidio San Michele, la carenza di personale, in particolare medico e infermieristico, persiste, mentre il Pronto soccorso è sotto assedio, apprendiamo che il Reparto dell’Osservazione Breve rimarrà chiuso fino a settembre. Non comprendiamo inoltre il ruolo che la Direzione Sanitaria riveste in questo momento così tragico all’interno dei reparti. Inoltre è sorprendente constatare che, invece di preservare le professionalità sanitarie, si prorogano per tre mesi i contratti a tempo determinato dei medici specialisti. Se questo non è un disastro, qualcuno non ha capito che deve dedicarsi a fare altro. USB Sanità continuerà a monitorare la situazione e a lottare a favore della trasparenza e della tutela della salute pubblica”, ha concluso Angioni.













