Botti e fuochi d’artificio, nonostante gli appelli, e le ordinanze firmate dai sindaci, la voglia di festeggiare con petardi e giochi luminosi ha prevalso: decine di animali scappati da casa, alcuni già ritrovati vivi, altri morti sui bordi delle strade, e, altri ancora, recuperati e trattenuti in casa da chi ha letto nei loro occhi disperazione e paura.
Il 2025 è arrivato, tra tappi di spumante in volo in tanti non hanno voluto rinunciare all’usanza di scoppiare non solo i classici petardi ma anche veri e propri “ordigni” dal frastuono simile a “bombe”: da Quartu a Selargius, da Assemini a Capoterra ben prima di mezzanotte e oltre lo scoccare del countdown è stato scatenato ciò che gli animalisti temevano. E, purtroppo, anche le conseguenze: cani, soprattutto, in fuga, ovunque, e appelli che invadono le bacheche social al fine di recuperare i propri animali. Non solo: anche animali recuperati, tremolanti e impauriti, messi al sicuro da chi ha capito il disagio e altri, invece, avvistati morti, sul ciglio della strada, investiti o, forse, deceduti per la paura.
Segue la rabbia da parte di chi ha avuto invece la premura di pensare ai più fragili e aveva lanciato appelli, invano, al fine di adottare la moderazione nell’uso dei botti. Pratica non pervenuta e, come ogni anno, la festa, per tanti animali, si è trasformata in tragedia.
Il 2025 è arrivato, tra tappi di spumante in volo in tanti non hanno voluto rinunciare all’usanza di scoppiare non solo i classici petardi ma anche veri e propri “ordigni” dal frastuono simile a “bombe”: da Quartu a Selargius, da Assemini a Capoterra ben prima di mezzanotte e oltre lo scoccare del countdown è stato scatenato ciò che gli animalisti temevano. E, purtroppo, anche le conseguenze: cani, soprattutto, in fuga, ovunque, e appelli che invadono le bacheche social al fine di recuperare i propri animali. Non solo: anche animali recuperati, tremolanti e impauriti, messi al sicuro da chi ha capito il disagio e altri, invece, avvistati morti, sul ciglio della strada, investiti o, forse, deceduti per la paura.
Segue la rabbia da parte di chi ha avuto invece la premura di pensare ai più fragili e aveva lanciato appelli, invano, al fine di adottare la moderazione nell’uso dei botti. Pratica non pervenuta e, come ogni anno, la festa, per tanti animali, si è trasformata in tragedia.










