Nell’estate più torrida degli ultimi decenni, i ristoratori cagliaritani con l’acqua alla gola per le bollette da infarto di luce e gas sono costretti, anche, ad adottare soluzioni radicali. Una? Chiudere le sale interne, i condizionatori devono restare spenti. Con i costi dell’energia elettrica triplicati, tra chi è riuscito a non aumentare ancora i prezzi dei menù vige la regola del “tagliare dove tutto è possibile”. E l’aria condizionata, come spiega Raffaele Mameli, gestore di un’osteria in via Sardegna, “è diventata un lusso”. Ha piazzato un cartello, accanto alla fotocopia dell’ultima bolletta “da novemila euro”, sulla vetrata del suo ristorante: “Gentili clienti, il caro bollette è diventato ormai un serio problema per tutto, ma soprattutto per la nostra categoria. Ogni volta che venite da voi vorremmo offrirvi il meglio, sappiamo anche che questa è una delle estati più calde degli ultimi anni ma a malincuore, visto gli ultimi rincari, vi dobbiamo invitare a consumare i nostri pasti all’esterno. Ci scusiamo per il disagio”. Non solo: “Ho dovuto tagliare sul personale, da ieri un cameriere e un lavapiatti non hanno più il contratto e sono disoccupati. E, se continua così, dovrò andarmene a casa anch’io. Farò un giorno di chiusura alla settimana, scelta drastica ma necessaria per diminuire le spese”, afferma Mameli. “Il mio menù di base è rimasto sempre a 26 euro, non l’ho ancora aumentato. Ma, se il Governo non ci aiuterà dandoci soldi, dovrò chiudere”.
Non ride nemmeno Tiziana Casti, titolare di un american bar in piazza Yenne: “Quasi novemila euro a luglio, cinquemila a giugno. Il costo dell’energia elettrica è passata da 0,30 a 0,51, devo stampare le bollette per metterle in vetrina. L’Enel mi ha fatto anche fare un passaggio ad un altro gestore”, ma la situazione non è migliorata. “I prezzi sono sempre uguali, non ha senso aumentare di un dieci per cento se i rincari sono del quattrocento per cento. Qui lavoriamo in quindici, in autunno mi converrà chiudere perchè, dopo avere fatto la formichina per anni ed essere riuscita a mettere sempre qualcosa da parte, ormai i conti non tornano più”. E il fatto che non tornino nemmeno nella centralissima piazza cagliaritana, meta di turisti, la dice lunga: “Solo il Governo ci può aiutare, con dei fondi e facendo dei tagli sui costi. Gestisco questo locale dal 2012, nell’ultimo anno i rincari sono stati troppo alti per pensare di continuare ad andare avanti ancora a lungo”.











