Alla fine, il panettone a Natale lo taglierà in Sardegna. L’assessore più contestato, quello più nel mirino del fuoco (politico) amico e nemico, il titolare della Sanità sfasciata mandato da Giuseppe Conte nell’isola per risollevare una situazione disperata senza finora riuscirci, resta al suo posto: come prevedibile e scontato, la maggioranza ha bocciato la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra lasciando Bartolazzi “Rombo di tuono” al suo posto.
Del resto, era solo un copione, e solo ingenui o sprovveduti potrebbero non saperlo: l’unico effetto che hanno le mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni è quello di ricompattare le maggioranze. E così, dopo gli attacchi intestini e incrociati più o meno espliciti anche degli alleati, Bartolazzi è stato salvato dal centrodestra che con la sua mozione ha ricompattato la maggioranza che ha respinto la sfiducia.
Bartolazzi va avanti, dunque. La linea era già emersa nel vertice fiume di ieri, che ha confermato la volontà della presidente Todde di procedere con il commissariamento delle Asl e di non imbarcarsi invece in una riforma sanitaria. La Todde ha di fatto rovesciato tutta la responsabilità sul cattivo stato di salute della sanità sarda proprio sui manager Asl, accusati di non collaborare e anzi di mettere il bastone fra le ruote.
Su tutto, resta una certezza: la sanità in Sardegna è allo sfascio totale, con i sardi costretti a non curarsi o ad andare fuori. Disperati e abbandonati.












