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“Sgombero malizioso del palazzo del Lavoro durante il vuoto di governo della Sardegna”. La CISL FP denuncia “con forte preoccupazione l’episodio grottesco che in questi giorni si sta consumando, per il quale è imminente lo sgombero del palazzo di via XXVIII Febbraio per ragioni di sicurezza. Oltre 200 persone evacuate con tutte le strutture connesse”.Ecco la nota che accende la polemica, firmata dal segretario Davide Paderi: “Con tutta fretta si scopre che, dopo anni di stagnazione erano invece prontissime relazioni tecniche, soluzioni alternative con una nuova sede in affitto e persino uno sgombero in stile americano, per i gravi pericoli che si corrono in una sede storica della pubblica amministrazione sarda. Anziché mettere a norma ad esempio la massa a terra del palazzo o fare qualche piccolo intervento necessario e segnalato da tempo, la risposta, in fase di “spending review” non è di buon senso ma lo sgombero, con tanto di nuova spesa per la sede nuova.
Una sede in affitto, per la quale parrebbe si tratti di un canone annuale di quasi € 700.000,00, e la zona individuata dovrebbe essere quella di Santa Gilla, come recita la nota delibera di Giunta che restringe il compasso attorno a diversi nuovi palazzi del quartiere.
Oltre lo sconcerto per le decisioni, che di tutta fretta prendono forma, la CISL chiede al nuovo Presidente Pigluaru di verificare e bloccare cosa sta avvenendo; la sicurezza e la 626 non possono essere un pretesto per realizzare altre operazioni e il rigore della spending review non deve essere solo un annuncio ma piuttosto una pratica concreta e in tutte le direzioni. La CISL chiede da anni un piano antisprechi e sulla burocrazia, finora purtroppo ci sono stati solo annunci e poca sostanza”.