Cento iscritti senza più una casa. Ad Assemini i motociclisti dello storico motoclub Speed, fondato nel 1991, sono passati dal suono del rombo delle moto a quello, più silenzioso e intimo, delle lacrime. Lacrime di disperazione per una sede che non hanno più, quella di Santa Lucia. Tirata a nuovo grazie ai lavori del Comune, la stessa realtà che poi non gli ha più ridato le chiavi: “Eravamo ospiti dal 2001, non abbiamo mai pagato nessun affitto e le spese della luce erano a carico dell’amministrazione. Ci è stato promesso che, a lavori terminati, saremmo tornati in possesso della struttura. Ma, a distanza di un anno, sappiamo solo che, chissà quando, sarà fatto un bando per l’aggiudicazione”. Non certo dall’attuale commissario straordinario, visto che Assemini non ha più un sindaco. Meglio, una sindaca: “La Licheri, il vicesindaco Mandas, consiglieri di tutti i colori politici e assessori: ci siamo rivolti a tutti, ci sono stati incontri ma non si è mai arrivati a una soluzione”, tuona il presidente Tonio Dessì, 57 anni, gruista, vera anima del motoclub. “Siamo passati dall’essere eroi e benefattori a ospiti indesiderati. L’anno scorso abbiamo donato 7 quintali di mangime agli agricoltori, messi in ginocchio dai mega incendi, del Montiferru. E, vestiti da Babbo Natale, abbiamo organizzato altri eventi benefici”. Il destino, salvo miracoli, sembra essere segnato: “Senza una sede scioglierò l’associazione, non possiamo continuare ad incontrarci nei bar”.
“Avevamo proposto, vista la nostra conoscenza del territorio, di aiutare nelle ricerche delle persone scomparse nei boschi asseminesi. Solidarietà, solo solidarietà, rimasta solo un sogno”, dice Dessì. “Spero che il commissario straordinario o il futuro sindaco, chiunque sarà, ci ripensi e ci restituisca la sede”.










