I nonnini “buttati in strada”, chiedono un locale “dove si possa giocare a carte, a dama e stare in compagnia e dove ci siano anche i bagni, idonei anche per i disabili”.
Tutti i giorni dell’anno trascorrono le giornate seduti sulle stesse panchine in ogni piazza o vicolo di quartiere della cittadina. Si spostano come quadranti solari seguendo, nell’arco della giornata, il percorso dell’ombra e del sole. Si tratta di un gruppo di anziani, asseminesi doc, per i quali le panchine sono diventate un punto di riferimento e un sollievo per chi è rimasto solo, per chi non può più fare lunghe passeggiate, o per chi ha voglia di sentire il vocio dei bambini e godersi il via vai dei passanti: parlano, ridono, bisticciano, si prendono in giro e così trascorrono il tempo.
Il tempo è l’unica cosa che gli rimane e quello che vogliono è solo poter stare insieme sotto forma di Consulta degli anziani, che da oltre 9 anni non ha più un locale. “Siamo 100 iscritti e siamo buttati sulla strada – lamenta Vincenzo Soru, presidente della Consulta degli anziani – eppure c’è una legge che prevede l’uso di spazi per gli anziani, in ogni paese ce n’è uno: Decimo e Elmas ce l’hanno. Perché noi no? Chiediamo al Sindaco Mario Puddu e alla sua giunta, inclusa l’opposizione, di farsi carico di questa esigenza sociale e di individuare un locale nel centro della cittadina facilmente raggiungibile da tutti dove si possa giocare a carte, a dama e stare in compagnia e dove ci siano anche i bagni, idonei anche per i disabili. Il sindaco Puddu ci ha dato la possibilità fino ad ora di poterci riunire nella sala di maggioranza all’interno del palazzo comunale, ma questa soluzione che doveva essere temporanea, non risolve il forte disagio per svolgere le attività sociali e anche di chi non può accedervi”.
“Chiediamo un incontro pubblico – dichiara Soru – nell’aula consiliare con tutta la popolazione anziana in modo tale che si possa ottenere una sede che ci spetta. Avvertiamo la sensazione di non essere più considerati dalle istituzioni e dalla società, alcuni sono rimasti vedovi e soli e chiedono un appoggio sociale e sostenibile alle istituzioni: una sala di svago, facilmente raggiungibile a piedi, che dia l’opportunità di socializzare con i loro coetanei e di porre rimedio all’isolamento e alla solitudine che molti provano.
Gli anziani sono una risorsa della comunità
“Ci si chiede – dichiara Veronica Matta (Presidente Ass. Sa Mata) – come mai un paese così grande non abbia un centro di aggregazione per gli anziani che chiedono solo di trascorrere qualche ora insieme, perché le panchine non possono essere l’unico punto di incontro per parlare, per non restare soli e finire in un angolo. Non si può arrestare il tempo, ma si può permettere agli anziani di poter invecchiare in modo sano e piacevole. Gli anziani hanno un ruolo centrale nella ricostruzione della memoria storica della comunità locale, pertanto diventa prioritario non abbandonarli perché il futuro della nostra società guarda inevitabilmente al passato per imparare da esso”.












