Un fatto increscioso quello accaduto ieri pomeriggio e raccontato pubblicamente da una cittadina: “Questo pomeriggio ho portato mia madre alla guardia medica di Assemini, nella nuova sede di via Coghe. Mia mamma è in carrozzina, la dottoressa l’ha dovuta visitare in strada”.
Il cancello di accesso allo scivolo per disabili infatti “è chiuso con un lucchetto e le chiavi non ci sono per poterlo aprire.
Quindi non potendo fare gli scalini, la visita è stata effettuata in strada, per fortuna che a quell’ora c’era ombra e non pioveva.
Quindi sollevata gonna e maglietta in strada per poter effettuare la visita.
Povere dottoresse con le chiavi dietro per non rimanere chiuse fuori dal cancellino o dal portoncino.
Vergogna e indecenza assoluta, anziché andare avanti si torna indietro”.
I nuovi stabili della guardia medica sono stati messi a disposizione da alcune settimane e, dopo quanto accaduto ieri, indiscutibili sono le polemiche a riguardo. “Ho appreso ieri sera che una anziana disabile non ha potuto accedere ai nuovi locali della Guardia medica di Assemini e che il medico ha dovuto visitarla in strada” spiega Carboni. “È grave e mortificante che una disabile che si reca dalla Guardia medica per essere curata, non trovi le condizioni minime di accoglienza. È grave e avvilente anche che un medico sia costretto ad operare in tali condizioni. Lo è ancora di più il fatto che la visita non poteva che effettuarsi alzando la maglietta e la gonna in strada.
Disservizi e mortificazioni come queste sono oramai quotidiane. Ma la cosa più grave è che, giorno dopo giorno, ci stiamo abituando. E che la lotta non è per avere servizi sanitari di qualità, ma per “partito preso”. Finché non tocca a noi”.












