Il modello di business basato sulla raccolta di dati di Google e Facebook “rappresenta una minaccia per i diritti umani”. Ad accusare i due colossi statunitensi è Amnesty International che, in un rapporto di 60 pagine, intitolato “I giganti della sorveglianza” e pubblicato giovedì, sostiene che raccogliere i dati personali degli utenti per fini pubblicitari rappresenta un assalto senza precedenti alla privacy e, di conseguenza, i governi dovrebbero costringere le due società tech a rivedere la loro politica.
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