Altro che pietra tombale: secondo il legale del collegio di garanzia elettorale Riccardo Ferci, la vicenda legata alla decadenza della presidente della regione Alessandra Todde non è affatto chiusa. Per Ferci può essere solo il tribunale civile di Cagliari, con la sentenza di appello, alla luce di quanto ha stabilito la Consulta, a definire la gravità delle violazioni “accertate nell’ambito delle due ipotesi legali di decadenza” e sarà “la legge 515, come interpretata dal giudicato civile, e solo essa, a vincolare il consiglio regionale all’adempimento dei propri doveri d’ufficio, che la consulta riconduce espressamente all’adozione di un futuro provvedimento amministrativo”. Fercia, all’indomani delle due sentenze della Corte costituzionale, ha depositato oggi nella cancelleria della Corte d’appello di Cagliari un atto difensivo integrativo. “Il Collegio di garanzia – spiega il legale – ha inteso escludere che la Consulta abbia statuito alcunché di dirimente sull’ipotesi di decadenza della Presidente Todde, che non è stata ancora pronunciata da alcun organo”. In sostanza, secondo Fercia, intanto la Corte costituzionale non ha stabilito niente di definitivo sulla decadenza, e poi ha dichiarato che spetta solo al tribunale civile con la sentenza d’appello decidere sulla gravità delle violazioni nelle spese elettorali ed eventualmente imporre al consiglio regionale di esprimersi sulla decadenza della Todde, adempiendo così ai propri doveri d’ufficio in base alla legge 515 del ’93.











