Il destino dell’ex zuccherificio di Villasor è tracciato: decine di appartamenti popolari sulle ceneri di uno stabile che era diventato la base anche per attività illecite da parte di decine di stranieri, molti del quali Rom. Gli sgomberi sono ormai ultimati e la struttura è controllata 24 ore su 24. Qualche nomade, però, non ha trovato un nuovo tetto sicuro. E c’è anche chi, come nel caso di Muharem “Cipolla” Ahmetovic, dorme in auto da sette mesi con la moglie. “Consociamo la loro situazione, lui ha già una residenza in un’altra zona. Stiamo provando a dare un aiuto economico anche a lui tramite i servizi sociali”, afferma il sindaco Massimo Pinna, “ma come Comune non abbiamo case. Forniamo dagli aiuti economici, affinché tutti i Rom e gli ex occupanti dello zuccherificio possano stipulare contratti di affitto regolari, copriamo anche l’80% delle spese e diamo un bonus alimentare”. Pinna rimarca la carenza di alloggi disponibili a Villasor: “Al momento non ne abbiamo, non ce ne sono”. Insomma, il discorso è chiaro: ok agli aiuti ma il tetto non lo deve trovare l’amministrazione comunale.
Sulla salvaguardia i lavori dell’ex zuccherificio, il progetto finanziato con quasi un milione di euro dalla Regione va avanti: “Ci stiamo già dando da fare con nostre risorse e operai”, assicura Pinna, “l’area è tutta sorvegliata e non faremo l’errore di tredici anni fa, quando gli edifici vennero lasciati incustoditi e ripresero le occupazioni abusive”.










