“Le aziende sono devastate dai costi statali. Così finiscono per risparmiare sulla manutenzione degli impianti frigoriferi. E i risultati si vedono: ristoranti chiusi e persone in ospedale”. A dirlo a Casteddu online è Filippo Tronci che insieme al chimico Giuseppe Demurtas gestisce FrigoFixer, società di refrigerazione con sede a Cagliari e attività in tutto il Mediterraneo. L’allarme arriva mentre in Sardegna tiene banco il caso del botulino con due vittime e l’intossicazione a causa del tonno consumato in pausa pranzo due giorni fa da undici persone che sono finite in ospedale. “Il problema non è una fatalità – sottolinea Tronci – ma la carenza di professionalità nella gestione degli impianti e nella conservazione. Ci sono ristoranti pieni di scartoffie obbligatorie, ma i frigoriferi non vanno in temperatura da mesi”.
“Un tonno lasciato in un frigo non efficiente diventa tossico. Bisogna prevenire con la manutenzione, ripristinare i cicli del freddo e formare chi utilizza le apparecchiature. Non è una questione di norme, ma di competenza”, spiega ancora Tronci.
L’azienda ricorda l’esperienza maturata durante la pandemia, quando con il progetto emergenzavirus fu tra le realtà più avanzate nella decontaminazione chimica. “Eppure in Italia – denuncia – ci siamo trovati società di vigilanza mandate a sanificare navi contaminate solo perché avevano canali politici e uffici appalti. È lo stesso meccanismo che oggi penalizza chi lavora seriamente sulla refrigerazione”.
All’estero, raccontano da FrigoFixer, la prospettiva è opposta: “Le aziende chiedono impianti efficienti perché sanno che un frigo funzionante significa sicurezza. In Sardegna, invece, si continua a rimandare le manutenzioni per risparmiare poche centinaia di euro, fino a quando non scoppia l’emergenza. Ma alla fine il conto è molto più salato: danni d’immagine, chiusure forzate e clienti ricoverati”.










