di Attilio Carta- Uil Fpl Brotzu
Da alcuni giorni siamo tempestati di segnalazioni di protesta da parte del personale infermieristico del presidio in oggetto, relativamente ad un ordine di servizio del 26 giugno scorso con cui si estenderebbe il servizio di pronta disponibilità a tutti gli infermieri del presidio oncologico.
Con lo stesso ordine di servizio si cerca di giustificare tale scelta, dopo un mese di prova su base sperimentale, come necessaria, per le eccessive assenza per malattia del personale sanitario interessato.
Sfugge, forse, a chi in indirizzo che un alto tasso di assenze varie ma soprattutto per malattia è tra i principali indici “sentinella” di una situazione di stress e disaffezione professionale e che quindi andrebbe affrontato diversamente.
Questi atteggiamenti invece anziché risolvere potrebbero aggravare ulteriormente la situazione.
E’ altresì evidente la diffusa confusione organizzativa che, aggravandosi, regna in tutta l’azienda Brotzu.
Dovrebbe preoccupare invece la diffusione a macchia d’olio del malessere e dello stress lavorativo in tutta l’azienda che sta colpendo, come parrebbe pure dal succitato ed inopportuno ordine di servizio, anche realtà forse prima relativamente immuni da ciò.
Questa OS ha da tempo denunciato e chiesto i dati reali del rilevamento periodico dello stato di stress correlato.
Ad un anno e mezzo si risponde unicamente con atti e atteggiamenti che penalizzando continuamente il personale andrebbero in direzione diametralmente opposta.
E’ grave sottovalutarlo, perché è reale il pericolo che la situazione possa rovinosamente evolversi verso uno stato di non ritorno.
Quel che accade è esattamente come il crollo di un vecchio edificio cui, trascurando l’indispensabile manutenzione periodica, si sottoponesse ad un continuo ed eccessivo sovraccarico strutturale
Non è più possibile scaricare ancora e sempre sul solito personale di assistenza le conseguenze organizzative frutto anche dell’esiguità delle risorse “destinate” per scelte decise da una scellerata gestione della sanità nei confronti del più importante
baluardo sanitario della Sardegna.
Questa OS, con nota caparbietà, stigmatizza l’ennesimo tentativo di far ricadere sul personale in servizio ogni fallimento organizzativo aziendale, nettamente peggiorato a seguito del contestato accorpamento che, pur teoricamente valido, si è rivelato devastante e deleterio per la totale improvvisazione con cui il primo luglio scorso ciò è avvenuto.
Non era un’emergenza ma un normale obbiettivo prefissato e deciso politicamente.
E’ totalmente mancata una reale pianificazione ancor più indispensabile per la complessità dell’intera operazione.
Ciò che è accaduto, e tuttora avviene, con l’unificazione dei vari e variegati laboratori analisi sparpagliati nei vari meandri dei tre presidi ospedalieri ne è purtroppo una prova inconfutabile.
Ciò che maggiormente interessa, con ingiustificata insistenza, apparrebbe quello di far fare a tutti i costi il terzo turno ai soli tecnici di laboratorio del Presidio S. Michele.
Forse in questa azienda preoccupa assai poco l’insorgenza di nuovi, quanto evitabili, conflitti professionali andando ad infoltire il già eccessivo elenco di costosissimi e demotivanti contenziosi legali.
Questa OS stante quanto sopra e per le conseguenze negative che tutto ciò potrebbe causare chiede l’immediato annullamento del succitato ordine di servizio oltre al massimo impegno e coinvolgimento per invertire totalmente le scelte sanitarie
nei confronti dell’azienda Brotzu, terribilmente trascurata negli ultimi tempi.













