Alessandra Schirru, tanti sacrifici e il salone ancora da aprire: “Ho investito soldi e sogni, ora fateci vivere”

E’ la titolare di una nuova barberia a Quartu centro, che al momento della chiusura per l’emergenza coronavirus aveva appena 30 giorni di vita, ma non era ancora stato inaugurato. E ora chiede col cuore: “Fateci riaprire, fateci ricominciare a lavorare e a vivere. I risparmi, i sogni e i sacrifici di 17 anni di lavoro sono tutti lì, insieme agli aiuti economici, e non solo quelli, dei miei genitori”.


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Alessandra Schirru ha 37 anni, due figli da mantenere, fa la parrucchiera da quando aveva 20 anni.  E’ la titolare di una nuova barberia a Quartu centro, che al momento della chiusura per l’emergenza coronavirus aveva appena 30 giorni di vita, ma non era ancora stato inaugurato. E ora chiede col cuore: “Fateci riaprire, fateci ricominciare a lavorare e a vivere. I risparmi, i sogni e i sacrifici di 17 anni di lavoro sono tutti lì, insieme agli aiuti economici, e non solo quelli, dei miei genitori”.
Alessandra Schirru racconta così a Casteddu  quell’incubo che ha colpito tutti, ma in particolare i nuovi imprenditori: “Ho deciso di chiudere l’attività due giorni prima del decreto per l’emergenza epidemiologica da covid-19 per rispetto e senso civico, ma mai avrei immaginato che le cose si prolungassero così. Per aprire il mio salone sono stati spesi soldi e fatica, ora con i €600 di rimborso non ci pago nemmeno l’affitto! Non sono riuscita con i tempi ad inaugurare il salone, volevo fosse tutto perfetto, si sa noi parrucchiere siamo delle perfezioniste.. ma ho dovuto chiudere prima! Stavo iniziando a farmi conoscere dalla gente, spero di poter fare una grande festa quando torneremo alla normalità.  Quando ho deciso di aprire nella mia città ero consapevole di dover lottare con due mostri del nostro settore i “parrucchieri cinesi” e gli “abusivi” , ma mai mi sarei aspettata che questi ultimi fossero così menefreghisti da rischiare la propria salute e non solo per accontentare i capricci di qualche cliente irresponsabile, distruggendo e svalutando così il nostro mestiere e tutti i sacrifici di noi professionisti. Di noi nessuno ne parla, siamo invisibili, io ho anche una dipendente che si occupa della parte estetica e nails spero di potermi permettere di continuare a tenerla.Noi per primi cerchiamo di dare lavoro, ma non ci aiutano durante il resto dell’anno figuriamoci ora!
 Siamo pronti ad aprire in totale sicurezza in rispetto delle norme igienico-sanitarie dettate dal decreto, ma nessuno parla dei costi che ci sono dietro a tutto questo per garantire protezione ad ogni singola cliente.Il nostro settore è sempre stato attento alle norme igieniche ora siamo pronti ad esserlo anche di più”.


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