Alcol ai minorenni e balli proibiti, multa sicura per il Colibrì di Quartu: “Ma non chiudeteci a ridosso dell’estate”

Bicchieri di cocktail tra le mani di ragazzini e ennesima serata danzante, vietata dopo l”ordinanza del sindaco Milia. Guai per il locale gestito da Stefano Versace: “Ogni stagione purtroppo è così. Facciamo intrattenimento danzante, vendere panini e gelati per quattro mesi non mi consente nemmeno di ripianare i 77mila euro di affitto”


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Nuovi controlli sul lungomare di Quartu e nuovi guai per quei locali che non rispettano la nuova ordinanza del sindaco Graziano Milia, che vieta le serata stile “discoteca” nei chiosci, tutti tranne uno, che non sono una discoteca, con l’aggravante di alcolici venduti ai minorenni. Stavolta è stato il turno, un’altra volta, del Colibrì diretto da Stefano Versace. Gli agenti della polizia, insieme ai colleghi della Locale, hanno effettuato un controllo ieri, riscontrando varie irregolarità. Oltre ai cocktail tra le mani di ragazzi e ragazze che non avevano ancora compiuto diciotto anni, è stato riscontrato un problema legato alla sicurezza, unito alla serata musicale animata da due dj. Nei prossimi giorni, come informano dal comando quartese, sarà girato un rapporto dettagliato a Cagliari e verranno adottati i provvedimenti previsti per legge. La multa è sicura, e potrebbe anche essere abbastanza salata, ma è legata alla vendita di drink alcolici ai minori. Non si conoscono ancora con certezza quali provvedimenti arriveranno per i balli proibiti, invece.
“Spero che non ci chiudano, siamo a ridosso dell’estate e sarebbe una grave mazzata”, dice Stefano Versace. “Purtroppo, ogni stagione riceviamo almeno una visita degli agenti. L’anno scorso ci avevano chiuso in un periodo caldissimo. Non faccio discoteca, nemmeno i miei colleghi, proponiamo un intrattenimento musicale che diventa danzante, ma non posso certo legare alle sedie la gente per non farla ballare. La verità”, ammette Versace, nel fare intendere che sappia quali sono le regole e le restrizioni in riva al mare, “è che non riesco a fare fronte ai settantasettemila euro l’anno di affitto del Colibrì se, per i quattro mesi estivi, posso vendere solo panini e gelati. Organizzare una serata musicale alla settimana per me è una grossissima e indispensabile boccata d’ossigeno”.