La rivolta di agricoltori e pastori sardi va avanti e, dopo nove giorni di presidio unicamente al porto di Cagliari, una delegazione di lavoratori del mondo delle campagne ha raggiunto Pescara, dove si sono radunati contadini e allevatori arrivati da tutta Italia: “Da qui decideremo nei prossimi giorni il da farsi”, annuncia Roberto Congia, “stiamo facendo squadra con tutti i nostri colleghi, vogliamo arrivare con i trattori nella Capitale”. L’obbiettivo è un incontro col ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, e se possibile anche con il premier Giorgia Meloni. Nel mirino c’è l’Europa e le scelte, giudicate “catastrofiche”, in arrivo per il comparto agricolo, tra coltivazioni vietate, limiti, divieti e tasse varie. Uno dei portavoce nazionali, Andrea Papa, produttore di fieno e paglia, ha previsto “oltre duemila trattori entro venerdì. Pollice verso per quanto riguarda il “Green Deal: “L’Europa vuole mettere pannelli solari sul 4 per cento dei nostri terreni, lasciandoli incolti. No deciso anche ai cibi sintetici e alle farine di animali.
La tensione è quasi alle stelle, la voglia di risposte sicure e cambi di rotta potrebbe spingere, da qui a giovedì sera, altri sardi a unirsi alla protesta romana. E una delegazione di agricoltori potrebbe arrivare, sabato sera, sul palco dell’Ariston, invitata da Amadeus a esporre le proprie ragioni durante la serata conclusiva del festival di Sanremo.











