Nei supermercati o, soprattutto, nelle macellerie si può trovare anche a diciotto euro al chilo. Ma il prezzo di vendita degli agnelli sardi, nel Natale 2022, è stato un affare solo per i rivenditori e non per i produttori. A denunciare quella che sembra essere una vera e propria speculazione è Tore Piana, presidente del Centro studi agricoli: “È scandaloso il prezzo degli agnelli pagati ai pastori sardi la settimana della Vigilia di Natale e, oggi, 26 dicembre, al prezzo di 3,5 euro al chilo, peso vivo e Iva compresa. Serve applicare l’articolo 7 del decreto legislativo 198/2021 sui prezzi agricoli, le pratiche commerciali sleali. Mai avremmo immaginato di riscontrare un prezzo degli agnelli pagati al pastore sardo di euro 3,5 al chilo Iva compresa e a peso vivo, quando il prezzo di vendita sui banchi è di 16 euro con punte di 18 euro al chilo”, denuncia Piana.
“Una disparità enorme che non trova nessuna giustificazione, i cittadini devono sapere e conoscere la realtà dei fatti, ed è per questo motivo che come Centro studi agricoli abbiamo ritenuto di rendere pubblico questa situazione che riteniamo, senza se e senza ma, scandalosa. Il prezzo equo dell’agnello pagato al pastore sardo”, ricorda Piana, “è quello di 6 euro al chilo di peso vivo Iva compresa, venderlo a 3,5 euro sempre a peso vivo e Iva compresa significa perderci nettamente rispetto al costo di produzione. Ed ecco che bisogna valutare se il decreto sulle pratiche commerciali sleali, possa essere applicato in questo caso, perché una differenza dal prezzo di acquisto al prezzo di vendita di quasi il triplo è veramente scandaloso. valuteremo con i nostri tecnici legali la possibile l’applicazione di questa legge a tutela del pastore sardo”.












