Prima si confrontavano sulle chat per condividere tecniche di costruzione di bombe artigianali, poi postavano foto e video del risultato, infine andavano in giro e persino a scuola armati di ordigni, pistole e coltelli. Alcuni dei fermati hanno detto di “averlo visto nei film americani”. La Sardegna è al setaccio dall’alba da parte della Polizia Postale e della Digos in Sardegna e in altre città italiane che con l’isola facevano rete (Avellino, Lecce, Milano, Pisa, Treviso).
Su Telegram gli adolescenti condividevano le loro esperienze su armi (prevalentemente da taglio, a salve o da softair) ma anche esplosivi artigianali, come le ‘molotov’.
“Gli internauti – ha spiegato la polizia – nelle chat affermavano di andare in giro con coltelli e a volte persino con pistole a salve o da softair, e pubblicavano foto e video che mostravano armi da taglio, da sparo e da softair, esposte in posa o durante l’effettivo utilizzo. Nelle loro discussioni su Telegram richiedevano informazioni e consigli su come confezionare molotov, esplosivi e detonatori, pubblicando anche foto degli ordigni realizzati”.











