Le mascherine, il gel per le mani e il distanziamento. Il tempo libero tra le mura domestiche, le lezioni a distanza e le imprese in ginocchio. E poi il lockdown, la sanità al collasso, i malati nelle corsie e tanti, tantissimi morti. Si chiude il 2020 che ha tragicamente travolto anche la Sardegna. Sono 747 i morti del Coronavirus nell’Isola nell’anno che si chiude oggi.
Tra le prime vittime Carlo Tivinio, 42 anni, gestore del Lima Lima di via Iglesias, contagiato a una fiera a Rimini. Nell’elenco dei morti sardi per Covid anche Nabeel Khair, 58 anni, residente a Quartu e medico di base a Tonara. Molto conosciuto anche a Cagliari in qualità di rappresentante delle comunità palestinesi in Europa. Straziante anche la scomparsa di Simona Manca, la 39enne stroncata da una polmonite Covid, dopo aver perso il figlio una settimana prima.
E sono 31.113 i casi di positività complessivamente accertati nell’Isola dall’inizio dell’emergenza. Sul territorio, dei 31.113 casi positivi complessivamente accertati, 6.974 (+92) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 5.107 (+84) nel Sud Sardegna, 2.482 (+62) a Oristano, 6.200 (+62) a Nuoro, 10.350 (+68) a Sassari.
In totale sono stati eseguiti 482.520 tamponi. Sono invece 486 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi mentre è di 46 il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 15.921.










