E’ morto nella notte a Roma Flavio Carboni. Fatale un infarto per il finanziere e immobiliarista 90 enne di Terralba, al centro delle vicende misteriose che hanno segnato il dopoguerra italiano.
Le inchieste giudiziarie che hanno accompagnato la sua esistenza e che l’hanno sempre visto assolto hanno puntato l’indice sulle sue relazioni come il boss della mafia Pippo Calò, il capo della P2 Licio Gelli, lo 007 Francesco Pazienza e il gran maestro del Grand’Oriente d’Italia Armandino Corona.
Accusato dell’omicidio del vicepresidente del Banco Ambrosiano Roberto Rosone, nell’ambito del quale perse la vita anche il boss della banda della Magliana Danilo Abbruciati e di quello del presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi: in entrambi i casi fu assolto.
Condannato in primo grado per vicenda degli appalti dell’eolico in Sardegna (l’inchiesta P3) che hanno visto assolto e prescritto rispettivamente l’ex senatore Fi Verdini e il deputato Fi ed ex presidente della regione Sardegna Ugo Cappellacci. Carboni fu assalto anche dal processo per il fallimento dalla società editrice del giornale sardo Tuttoquotidiano.