L’Anci Sardegna scrive una lunga nota ai Comuni Sardi e in pratica ammette: i maxi conguagli di Abbanoa si devono pagare, anche se è prevedibile una pioggia di ricorsi. Questo il testo completo della lettera diffusa oggi dall’Anci: “Caro Sindaco,
con la presente desideriamo dare a tutti i Comuni una informazione sintetica, ma chiara, sui risultati dell’Assemblea generale, svoltasi lo scorso mercoledì 15 giugno a Cagliari, sulla questione dei conguagli regolatori, che ha visto la partecipazione, oltre che di numerosissimi Sindaci e amministratori locali, dell’Assessore regionale dei Lavori Pubblici, del Presidente di Egas (Sindaco di Sassari) e l’Amministratore delegato di Abbanoa.
L’Assemblea, al di là del convulso confronto finale tra Regione ed Egas, ha segnato un punto importante, che va decisamente anche oltre il tema di attualità dei conguagli regolatori. E’ emersa infatti la forte volontà dei Comuni di lasciarci alle spalle un ruolo di secondo piano nel governo del servizio idrico, per assumere pienamente il ruolo, sancito dalla normativa statale ( D. Lgs. n.152/2006) e dalla L.R. n. 4/2015, che prevede che entro 5 anni dall’approvazione della legge la Regione ceda ai Comuni, al prezzo di un euro ogni mille azioni, proprie quote al fine di mantenere la partecipazione regionale nel limite massimo del 49 per cento del capitale sociale.
Crediamo di interpretare la posizione dei Comuni sardi, affermando che le norme e i principi richiamati debbano avere piena attuazione e che in questo quadro si debba aprire un confronto con la Giunta e col Consiglio sull’anticipazione dei termini per il passaggio ai Comuni della maggioranza azionaria e che da subito iniziamo comunque
ad assumere un ruolo decisamente più incisivo nel governo del servizio idrico integrato.
Per quanto riguarda i conguagli regolatori, è emerso con chiarezza sia che essi sono solidamente dentro un quadro normativo, che ne fonda la legittimità, sia che siamo in presenza di interrogativi e obiezioni, certamente da non sottovalutare, sulle modalità
applicative (periodo di applicazione, retroattività, metodologia di calcolo…). E’ prevedibile che ci sarà un’ondata di reclami e ricorsi e che, in tutta evidenza, l’insieme delle questioni sarà presto oggetto delle valutazioni e delle determinazioni dei competenti organi della giurisdizione.
I cittadini, che si ritengano ingiustamente penalizzati, hanno indiscutibilmente il diritto di ricorrere. Si tratta di un diritto costituzionale e i Sindaci, che ritengano di favorire l’esercizio di tale diritto da parte degli utenti, hanno e avranno tutto il nostro
sostegno.
Per quanto, invece, riguarda l’opzione dell’invitare i cittadini a non pagare, ci permettiamo di sottolineare che invitare al non pagamento significherebbe esporre gli utenti al rischio di pagare di più nel caso di esito negativo ed assumersi una responsabilità impropria. Una volta informato, decida l’utente. E’ auspicabile che prima del pagamento delle rate successive alla prima intervenga il pronunciamento dell’autorità competente.
Non si deve sfuggire a un punto di fondo. Emerge l’esistenza di una questione di fiducia tra utenti e ente gestore. Noi amministratori locali vediamo e apprezziamo anche i passi in avanti che si stanno compiendo e siamo pienamente consapevoli del disastro ereditato da Abbanoa, ma ci imbattiamo ogni giorno in tanti problemi, che
proprio non vanno. Il Gestore, come abbiamo detto nella conclusione dell’Assemblea,
deve riconciliarsi con i sardi e conquistarne la fiducia e per questo fine è indispensabile un ulteriore grande sforzo di efficienza e di trasparenza.
Noi siamo pronti a fare la nostra parte, perché ci è chiara la rilevanza di questo primario servizio pubblico di interesse generale, ed anzi ad assumere una più ampia responsabilità nel capitale sociale e all’interno di Egas.
Saluti cordiali
Il Presidente
Pier Sandro Scano











