Supermercati a secco a Cagliari ed hinterland. Migliaia di cittadini ieri hanno optato per l’acquisto di massa di acqua minerale ed oggi, nei negozi di alimentari, è difficile trovarne anche una confezione soltanto. Un vero e proprio stato d’emergenza quello che ha preso il sopravvento dopo l’avviso della presenza di un eccesso di cloriti nell’acqua della città, diventata non potabile.
Nel panico centinaia di famiglie, più di 300 mila persone, pagano le conseguenze del disagio. “Mentre tutto il centro abitato non è toccato dall’inquinamento dell’acqua di Cagliari e hinterland (in quanto siamo serviti da una condotta diversa) – dice il sindaco di Assemini, Mario Puddu – il quartiere di Truncus is Follas invece è servito dalla stessa condotta di Cagliari e dintorni. Condividete il più possibile. Ovviamente ci stiamo attivando con i canali ufficiali e in particolare modo per sopperire a questo disagio per tutti i cittadini del quartiere”.
E così, nel frattempo, l’acqua che sgorga dai rubinetti di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Selargius, Monserrato, Elmas e Maracalagonis continuerà ad essere non potabile e non lo sarà per circa dieci giorni. Molte le proteste sul ritardo della diffusione della notizia, a partire da quella del consigliere reginale di Sel, Claudia Zuncheddu: “La popolazione ha il diritto di sapere quando è cominciato il problema e quali rischi si corrono consumando l’acqua non potabile. E’ giusto dare corrette informazioni”. Disagi anche per i gestori di bar, pub e ristoranti: “Non ci resta che chiudere per dieci giorni”, dicono.











