Il tribunale dà ragione ad Abbanoa sul caso di una utenza morosa a Pirri.
“La Abbanoa spa ha adeguatamente comprovato un credito ben superiore rispetto agli importi che risultano versati dal ricorrente, situazione che legittima la sospensione della somministrazione secondo il regolamento e la disciplina vigente in tema di inadempimento dei contratti a prestazioni corrispettive”. Con questa motivazione il Tribunale di Cagliari (in allegato l’Ordinanza) ha dato ragione all’Azienda in merito alla nota vicenda del cliente di Pirri al quale era stata slacciata l’utenza per grave morosità.
L’ordinanza del Tribunale revoca il provvedimento d’urgenza, concesso lo scorso aprile prima di entrare nel merito del contenzioso. Ora che il Tribunale è entrato nel merito, ha rigettato la domanda cautelare contro la slaccio e condannato il cliente a pagare ad Abbanoa anche 1.450 euro di spese processuali.
Il debito del cliente non era mai stato messo in discussione: dal 2003 a oggi aveva pagato soltanto 2 bollette su 28 accumulando un importo di 11.300 euro: dieci anni di consumi di una villa con ampio giardino e prato verde. Abbanoa ha tutte le ragioni per vedere saldato l’importo dovuto. “La Abbanoa spa risulta aver adeguatamente comprovato il titolo di pretesa”, si legge nel dispositivo dell’ordinanza del Tribunale, “e l’entità delle somministrazioni effettuate che è stata oggetto di contestazioni generiche e non supportate da elementi probatori per quanto riguarda la legittimità dedlle fatturazioni e per i consumi accertati”.
Nel corso degli anni sono stati inviati numerosi solleciti tramite raccomandate con ricevuta di ritorno: Il Tribunale non ha accolto nemmeno le contestazioni dell’utente in merito alle fatture prescritte. “Il ricorrente”, si legge sempre nell’ordinanza del giudice, “non ha pagato né offerto di corrispondere gli importi per cui, tenuto conto delle diffide di pagamento, non opera la prescrizione quinquennale”
Stato di salute o situazioni d’indigenza, se non segnalate dai Servizi sociali, non sono a conoscenza di Abbanoa mentre in questo caso era evidente la morosità. Per venire incontro al cliente, la Società aveva proposto una serie di piani di dilazione “in deroga” a quelli regolamentari, ma non stati accolti.
Soltanto dopo essere stato sollecitato formalmente al pagamento di quanto consumato, il cliente aveva presentato 2 reclami:
– il primo sulla tipologia di utenza;
– il secondo sulla corretta quantificazione dei consumi.
Entrambi erano risultati infondati. Ora c’è anche la conferma del Tribunale. “Il ricorrente non ha provato né chiesto di provare di aver posto in essere gli adempimenti richiesti per il riconoscimento della tariffa agevolata”.
Abbanoa ha dimostrato di aver operato nella massima trasparenza. E’ inaccettabile che si debba ricorrere alla Magistratura per contestare un atto dovuto: il pagamento di un servizio di cui si è usufruito.










