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La nuova ordinanza firmata il 13 agosto dal sindaco Gian Vittorio Campus sul “Servizio pubblico di raccolta differenziata e indifferenziata dei rifiuti urbani per le utenze domestiche”, sostituisce la precedente che risale al 2017. La sua adozione è necessaria anche in considerazione del nuovo regolamento comunale approvato l’8 ottobre 2019, recante norme in materia di gestione dei rifiuti urbani e assimilati.
Due sono i principali elementi di novità nei divieti previsti, con l’obiettivo di garantire una sempre maggiore tutela dell’ambiente e del decoro urbano, oltre che di limitare i costi a carico della collettività derivanti da comportamenti incivili. In primo luogo si è ritenuto di non circoscrivere il divieto di deposito dei rifiuti alla sola vicinanza dei cassonetti stradali e dei cestini gettacarte (incivile abitudine di molti utenti, con evidenti effetti negativi sul decoro e con il rischio di inquinamento ambientale) ma disporre il divieto di abbandono al suolo di qualunque tipologia di rifiuto sia in ambito urbano sia in ambito extraurbano (zona industriale, agro, ecc.). Inoltre, nell’ottica del principio di “chi inquina paga”, nel nuovo provvedimento si dispone che chi viene sanzionato per l’abbandono di rifiuti abbia anche l’obbligo di provvedere all’immediata rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento degli stessi e al ripristino dello stato dei luoghi. A questo dovrà seguire, da parte del trasgressore o responsabile in solido, la presentazione agli uffici competenti della documentazione attestante l’avvenuto deposito nelle strutture idonee al conferimento.
Un’altra importante novità è l’introduzione del divieto di utilizzo di coriandoli in plastica: si tratta infatti di materiale non biodegradabile che permane in terra e nell’acqua, e resiste a ogni tipo di raccolta, anche se svolta con precisione. Si pensi che gli sfavillanti pezzettini di materia plastica si depositano nelle strade, sui terreni, nelle condotte fognarie, con il vento si sparpagliano ovunque e finiscono in mare con le gravi conseguenze sull’ecosistema naturale. A ciò si aggiunge anche il divieto di utilizzo di coriandoli in carta, in aree pubbliche in occasione di eventi privati (come lauree, matrimoni, ecc.), se non è prevista la loro immediata rimozione da parte degli utilizzatori. L’inserimento di questo “nuovo” divieto nasce dalla necessità di far capire ai cittadini che anche i “semplici” coriandoli una volta abbandonati nell’ambiente sono un rifiuto.
Ma la nuova ordinanza non rafforza solo i divieti ma introduce anche disposizioni che agevolano il corretto conferimento dei rifiuti da parte delle utenze domestiche. Si prende atto dell’attivazione del “servizio di ritiro speciale” da parte dell’attuale gestore del Servizio di igiene urbana, dedicato a chi usufruisce della raccolta dei rifiuti porta a porta e ha esigenze particolari legate all’utilizzo di panni igienici (pannolini e panni). È attivabile scrivendo all’indirizzo mail [email protected]. È ribadito che tutti i materiali tessili, pellami e simili di cui si decide di disfarsi devono essere conferiti all’interno dei contenitori dedicati (di colore giallo) distribuiti sul territorio comunale (a titolo esemplificativo, indumenti, scarpe, cinture, tendaggi, biancheria per la casa, borse, ecc.). Gli abiti e i materiali tessili in buone condizioni saranno destinati al riutilizzo, mentre quelli non recuperabili saranno inviati al macero per essere riutilizzati come fibra tessile.
Per quanto riguarda il conferimento di rifiuti ingombranti, oltre all’ecocentro comunale di via Ariosto e alle isole ecologiche attive nel piazzale Segni (martedì) e a Li Punti in via Camboni (giovedì) dalle 8,30 alle 13, sono attivi per i residenti nell’agro anche i “punti raccolta mobile”, una volta al mese a Palmadula, La Corte, Campanedda e Tottubella, nei giorni indicati nel calendario che viene consegnato agli utenti e pubblicato sul sito del Comune di Sassari. È sempre attivo e gratuito il ritiro a domicilio previo appuntamento ai numeri verde 800 012572 e 800431 438. Infine, sono assimilati ai residenti, e quindi assoggettati alle prescrizioni previste dall’ordinanza, i turisti e i soggetti domiciliati per motivi di studio o lavoro o esigenze familiari nel Comune di Sassari.